storia
«Quant’è bella Shiraz, al mondo non ha pari! Preservala, mio Dio, da tutte le sciagure! Scorra, scorra per sempre questo ruscello nostro, che fa, con le sue acque, senza fine la vita. Fra i sereni abitati e le liete radure uno zefiro fresco che dell’ambra ha il profumo. Vieni a Shiraz, tra la sua gente cerca, così perfetta, grazie celestiali.»
(Hafez, Canzoniere, 274)
La citta', il vino.
Il nome Shiraz deriva dalla città dell'Iran, antica capitale della Persia, capoluogo della provincia di Fars, conosciuta come la città dei poeti.
A Shiraz è l’atmosfera fiabesca a farla da padrona, i suoi viali alberati, le sue moschee, le fontane e i giardini, il suo affollato ed adrenalinico bazaar.
Il Syrah, o Shiraz, è un vitigno a bacca nera diffuso in tutto il mondo, sebbene sia più storicamente legato all'antica Persia, proprio presso la città di Shiraz, da cui prende il nome.
Abbiamo preso spunto dalla magia di questa misteriosa città e dalla delicatezza e decisione del "nostro" vino,
per farvi vivere un'esperienza,
non solo culinaria.
il segreto persiano
La caratteristica più curiosa della filosofia gastronomica iraniana riguarda il concetto di 'alimento caldo' e 'alimento freddo', che ovviamente non dipende dalla temperatura.
Si classificano gli ingredienti in caldi e freddi a seconda del contenuto calorico e di come un certo cibo "interagisce con il Ph del sangue".
Tutta la cucina è pensata in questo senso cioè si cerca di abbinare un ingrediente caldo con uno freddo.
Questo per mantenere un equilibrio:
se si mangia solo caldo si potrebbero avere l'insonnia e un aumento della pressione;
se si mangia troppo 'freddo' si avrà magari mal di pancia, sonnolenza e debolezza generale.
Non si tratta, ovviamente, di posizioni mediche, ma di nozioni tradizionali che però conosce quasi ogni iraniano.